Apple si trova al centro di una nuova controversia a causa della sua funzionalità di intelligenza artificiale, Apple Intelligence, che ha generato avvisi di notizie imprecisi sui suoi ultimi iPhone. La funzionalità, progettata per riassumere le notifiche delle ultime notizie, ha in alcuni casi prodotto affermazioni del tutto false, sollevando preoccupazioni di disinformazione.
La BBC ha espresso per la prima volta le sue preoccupazioni a dicembre, lamentando la rappresentazione distorta del suo giornalismo. Apple ha risposto solo lunedì scorso, affermando che stava lavorando per chiarire che i riassunti erano generati dall’intelligenza artificiale. Tuttavia, Alan Rusbridger, ex direttore del Guardian, ha criticato la risposta di Apple, sostenendo che la tecnologia era “fuori controllo” e rappresentava un rischio significativo di disinformazione.
Il National Union of Journalists (NUJ) ha esortato Apple a rimuovere Apple Intelligence per evitare di disinformare l’opinione pubblica, una richiesta sostenuta anche da Reporter Senza Frontiere (RSF). Laura Davison, segretaria generale della NUJ, ha sottolineato l’importanza di fornire informazioni accurate al pubblico, specialmente in un momento in cui l’accesso a informazioni affidabili è cruciale.
A novembre, un giornalista di ProPublica aveva evidenziato riassunti errati generati dall’intelligenza artificiale di Apple relativi agli avvisi dell’app del New York Times. RSF ha dichiarato che i servizi di intelligenza artificiale generativa sono ancora troppo immaturi per produrre informazioni affidabili per il pubblico e ha ribadito la richiesta di rimuovere Apple Intelligence dalla rete.
Apple ha affermato che un aggiornamento software chiarirà ulteriormente quando il testo visualizzato è un riepilogo fornito da Apple Intelligence e ha invitato gli utenti a segnalare eventuali problemi. La funzionalità, disponibile solo su alcuni modelli di iPhone, iPad e Mac, è ancora in versione beta e Apple ha dichiarato che continuerà a migliorare grazie al feedback degli utenti.
Questa controversia solleva importanti questioni sull’affidabilità delle notizie generate dall’intelligenza artificiale e sulla responsabilità delle aziende tecnologiche nel garantire l’accuratezza delle informazioni fornite ai consumatori.