Durante l’AI Action Summit tenutosi a Parigi il 10 e 11 febbraio 2025, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha lanciato un avvertimento all’Europa riguardo al rischio di rimanere indietro nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA). In un editoriale per Le Monde, Altman ha elogiato la Francia come modello europeo da seguire, sottolineando la sua lunga tradizione nel progresso tecnologico e culturale. Ha affermato: “Sull’intelligenza artificiale, la Francia ha creato un modello che le altre nazioni europee dovrebbero seguire”.
Il summit, promosso dal presidente Emmanuel Macron, mirava a promuovere la cooperazione internazionale nello sviluppo e nella regolamentazione dell’IA, affrontando temi come l’IA per il bene pubblico, il futuro del lavoro e la governance globale dell’IA. Macron ha annunciato investimenti di 109 miliardi di euro nel settore dell’IA nei prossimi anni e l’intenzione di dedicare un gigawatt di energia nucleare all’addestramento dell’IA, con l’obiettivo di raggiungere 250 megawatt entro la fine del 2026.
Altman ha espresso preoccupazione riguardo all’AI Act dell’Unione Europea, entrato in vigore il 2 febbraio scorso, che introduce norme stringenti sullo sviluppo e l’utilizzo dell’IA. Ha citato l’ex premier italiano Mario Draghi, evidenziando il “divario di innovazione” tra Europa, Stati Uniti e Cina, definendolo una “sfida esistenziale” per il futuro dell’UE. Altman ha sottolineato che l’IA è al centro di questa sfida, rappresentando una tecnologia che aumenta la produttività e offre strumenti avanzati per risolvere problemi complessi, dalla diagnostica medica all’accelerazione della ricerca scientifica.
In un recente post sul suo blog, Altman ha previsto che entro il 2035 ogni individuo potrà disporre di un’intelligenza equivalente a quella collettiva dell’intera popolazione mondiale, grazie ai progressi dell’IA. Ha evidenziato la necessità di politiche pubbliche adeguate per gestire la transizione e garantire che i benefici siano distribuiti equamente. Ha inoltre sottolineato l’importanza di costruire infrastrutture adeguate, come data center e fonti di energia su larga scala, per rendere i benefici dell’IA accessibili a tutti e prevenire l’aumento delle disuguaglianze sociali.
Altman ha infine esortato i regolatori europei a valutare attentamente le conseguenze a lungo termine delle loro decisioni sul futuro dell’IA, invitando l’Europa a non perdere l’opportunità di essere protagonista nell’era dell’Intelligenza Artificiale.