Negli ultimi anni, la tecnologia ha rivoluzionato molti settori, inclusa la finanza. Tuttavia, l’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa ha portato con sé nuovi rischi, in particolare per le frodi bancarie. Un recente incidente a Hong Kong ha evidenziato la gravità della situazione: una dipendente ha trasferito 25 milioni di dollari a truffatori dopo essere stata ingannata da un deepfake del suo CFO.
Secondo il Centro per i Servizi Finanziari di Deloitte, le perdite dovute alle frodi potrebbero raggiungere i 40 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro il 2027, partendo da 12,3 miliardi nel 2023. Le nuove tecnologie di AI rendono sempre più facile e conveniente per i malintenzionati creare contenuti falsi, come video e voci deepfake. Sul dark web esistono già software di truffa disponibili per pochi dollari, rendendo obsoleti molti strumenti anti-frode attuali.
Le banche stanno cercando di stare al passo, investendo in nuove tecnologie e collaborando con fornitori di terze parti. JPMorgan, ad esempio, utilizza modelli linguistici avanzati per rilevare compromessi via email, mentre Mastercard ha sviluppato uno strumento di intelligenza decisionale che analizza miliardi di dati per identificare transazioni fraudolente.
Nonostante questi sforzi, le sfide sono immense. Le frodi via email, una delle più comuni, stanno aumentando esponenzialmente con l’uso dell’AI. Nel 2022, il FBI ha registrato oltre 21.800 casi di frodi via email con perdite di circa 2,7 miliardi di dollari. Le stime di Deloitte indicano che queste perdite potrebbero salire a 11,5 miliardi entro il 2027.
Per combattere efficacemente queste nuove minacce, le banche devono unire la tecnologia moderna con l’intuizione umana, rimanendo al passo con le innovazioni e collaborando con altre istituzioni e regolatori. Solo così potranno proteggere i loro clienti e mantenere la fiducia nel sistema finanziario.