Nell’ottobre 2024, un aggiornamento cruciale sulle operazioni di influenza e cyberattacchi ha rivelato l’impatto crescente dell’intelligenza artificiale (IA) nelle elezioni e nell’ecosistema dell’informazione. Il report evidenzia come l’IA, sebbene fondamentale per i difensori, possa essere strumentalizzata da attori statali e organizzazioni criminali per fini malevoli.
L’analisi del report si concentra sulle modalità con cui l’IA viene utilizzata nelle fasi intermedie di operazioni di influenza, come la generazione di contenuti per falsi profili social o l’analisi di post sui social media. Nonostante ciò, non sono state rilevate prove di un uso significativo dell’IA per la creazione di nuovi malware o per costruire pubblici virali, confermando l’inefficacia dei modelli come GPT-4o nel facilitare lo sfruttamento reale delle vulnerabilità informatiche.
Uno dei casi di studio più rilevanti riguarda l’operazione “SweetSpecter”, un network cyber-criminale smantellato grazie all’utilizzo di strumenti IA avanzati. Inoltre, il report analizza una serie di reti di spam e operazioni di influenza su piattaforme singole e cross-platform, come “Stop News” e “STORM-2035”, che miravano a manipolare l’opinione pubblica con campagne orchestrate su scala globale.
I ricercatori sottolineano che l’IA è uno strumento potente nelle mani dei difensori, permettendo di identificare attività sospette con maggiore precisione e velocità. Tuttavia, il coinvolgimento umano rimane cruciale per valutare e rispondere a queste minacce.
Il report conferma che, nonostante l’evoluzione costante delle tecniche utilizzate dagli attori malevoli, la capacità di contrastare tali operazioni grazie all’IA è in continuo miglioramento.