Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente condiviso riflessioni sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale Generale (AGI) e sulle sue implicazioni economiche e sociali. Altman sottolinea che l’intelligenza di un modello AI è proporzionale alle risorse impiegate per il suo sviluppo, inclusi calcolo, dati e potenza di elaborazione. Questo suggerisce che gli investimenti in crescita portano a miglioramenti prevedibili, con leggi di ridimensionamento che si dimostrano accurate su vasta scala.
Un’osservazione chiave riguarda la riduzione dei costi nell’utilizzo dell’AI. Altman evidenzia che il costo per utilizzare un determinato livello di AI diminuisce di circa 10 volte ogni 12 mesi, incentivando un uso più diffuso. Ad esempio, il prezzo per token di modelli come GPT-4 è sceso in modo significativo tra il 2023 e il 2024. Altman paragona questa tendenza alla Legge di Moore, ma con un ritmo di riduzione dei costi molto più rapido.
Altman prevede che l’AGI avrà un impatto significativo sulla società, con la possibilità di ridurre drasticamente il costo di molti beni, mentre il prezzo di beni di lusso e risorse limitate, come la terra, potrebbe aumentare. Inoltre, anticipa l’introduzione di agenti AI che fungeranno da collaboratori virtuali, capaci di svolgere compiti complessi in vari settori.
Tuttavia, Altman avverte che l’integrazione dell’AGI nella società richiede attenzione alle politiche pubbliche e alla governance. Sottolinea l’importanza di garantire che i benefici dell’AGI siano distribuiti equamente e che la tecnologia sia utilizzata per promuovere il benessere collettivo, evitando scenari in cui l’AI venga impiegata per il controllo autoritario.
In conclusione, Altman enfatizza la necessità di un equilibrio tra sicurezza ed empowerment individuale nell’adozione dell’AGI, promuovendo un approccio che valorizza la resilienza e l’adattabilità come competenze fondamentali per navigare in un mondo in rapida evoluzione.