L’introduzione di funzionalità di intelligenza artificiale (AI) nelle applicazioni di Adobe per Windows 11, 10 e altre piattaforme ha sollevato preoccupazioni riguardo alla privacy dei documenti degli utenti. Alcuni hanno temuto che l’AI di Adobe potesse scannerizzare i documenti senza consenso, sollevando dubbi sulla sicurezza dei dati, specialmente per documenti sensibili. Tuttavia, Adobe ha chiarito che le sue app non eseguiranno la scansione automatica dei documenti per l’AI a meno che l’utente non attivi manualmente la funzione. La documentazione di Adobe sembrava suggerire che le funzionalità di AI fossero attivate automaticamente, ma l’azienda ha smentito queste interpretazioni, spiegando che le funzioni generative dell’AI sono disponibili per tutti ma non vengono attivate fino a quando l’utente non le accetta esplicitamente. Deepak Bharadwaj, Vice Presidente Product Management for Document Cloud presso Adobe, ha dichiarato che l’AI Assistant di Adobe rispetta la privacy dell’utente e non scannerizza automaticamente tutti i documenti all’interno di un’organizzazione. Inoltre, l’azienda offre pieno controllo sulla funzione, consentendo agli utenti di disabilitare l’AI Assistant se lo desiderano. Nonostante le preoccupazioni iniziali, milioni di utenti hanno già sperimentato la versione beta dell’AI Assistant, utilizzandola per generare riassunti e insight da documenti lunghi e formattare informazioni da condividere tramite email, report e presentazioni. In definitiva, l’aggiunta di funzionalità AI alle applicazioni Adobe è stata accompagnata da sforzi per garantire la trasparenza, la sicurezza dei dati e il rispetto della privacy degli utenti.
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Adobe clarifies its Windows apps won’t auto-scan your documents for AI